Saint-Gobain, premio all’eccellenza nei cantieri

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L’azienda Saint-Gobain premia le soluzioni costruttive base gesso. Con una serata-evento a Milano, ai piedi del Duomo, Saint-Gobain ha infatti celebrato la seconda edizione del Trofeo Gyproc per dare riconoscimento ai cantieri italiani che si sono distinti per la qualità e l’eccellenza nell’uso delle soluzioni e dei sistemi Gyproc (sistemi a secco e intonaci).

Sei i vincitori finali del concorso, per altrettante categorie in gara: il Teatrino di Palazzo Grassi di Venezia (categoria Sistemi a secco), l’Hotel Esperia Palace di Zafferana Etnea, in provincia di Catania (Interventi di settore), l’Archivio di Stato di Verona (Complessi polifunzionali), il social housing Cenni di Cambiamento di Milano (Residenziale), il Teatro Mercadante di Altamura (Intonaci) e la cantina Antinori nel Chianti Classico a Bargino (Innovazione).

I sei cantieri premiati rappresentano, nei rispettivi ambiti, alcuni dei migliori esempi italiani per innovazione e qualità nell’utilizzo delle soluzioni Gyproc Saint-Gobain a base gesso. Realizzati e completati tra gennaio 2012 e dicembre 2013, sono stati opportunamente selezionati da un comitato tecnico e votati online su www.gyproclive.com

Gli stessi progetti vincitori avranno ora l’opportunità di rappresentare l’Italia alle fasi finali all’International Trophy, che il Gruppo promuove nel mondo ogni due anni dal 1998 e che si concluderà con la cerimonia di premiazione a Berlino il prossimo 6 giugno.

I progetti

Palazzo Grassi, Venezia Tadao Ando Architect & Associates (TAAA)

Dopo il restauro di Palazzo Grassi, avvenuto nel 2006, seguito da quello di Punta della Dogana, inaugurata nel 2009, il recupero del Teatrino segna la 3a tappa del grande programma culturale di François Pinault a Venezia. La riqualificazione del nuovo spazio, è firmata dall’architetto Tadao Ando che ha lavorato collaborazione con l’amministrazione comunale e con le autorità e i servizi competenti, in particolare con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della città lagunare.

 © ORCH orsenigo_chemollo

Una volta ricostruito l’involucro esterno, che mantiene inalterata la forma trapezoidale preesistente del Teatrino, l’architetto Tadao Ando ha inserito internamente un volume completamente nuovo che sagoma e disegna lo spazio e che, nello stesso tempo, si confronta con il contesto storico in cui è inserito. Questo volume definisce i due ambiti principali del progetto: il primo è l’auditorium con la presenza di un palco, un backstage ed una gradinata con le poltrone per il pubblico, il secondo è un grande foyer illuminato dall’alto grazie alla presenza di un suggestivo lucernario triangolare. Le strutture verticali dell’edificio sono un’integrazione tra i preesistenti pilastri perimetrali e profili in acciaio di nuova costruzione; questi ultimi diventano l’ossatura portante delle scenografiche pareti curve ed inclinate che personalizzano tutti gli spazi interni e contraddistinguono fortemente il progetto architettonico.

la scheda www.gyproclive.it/speciale/Teatro_Palazzo_Grassi

Hotel Esperia Palace, Zafferana Etnea (CT) | SCAU Studio di Angelo Vecchio, Angelo Di Mauro, Koncita Santo, Alfio Cavallaro

È un esclusivo hotel incastonato in un suggestivo parco tra la splendida cornice dell’Etna ed il Mar Ionio. L’architettura del complesso – composta da volumi geometrici puri e di basso impatto visivo – si adagia su terrazzamenti a varie quote, intorno ad una corte quadrata che diviene una sorta di piazza panoramica. L’attacco a terra dell’edificio esalta il rapporto con le caratteristiche geomorfologiche del lotto, talvolta rafforzandone il legame con imponenti muri di basamento in pietra lavica.

L’albergo è caratterizzato da una costante cura nei dettagli e da un’evidente attenzione agli aspetti paesaggistici; dispone di 42 camere, un ristorante, un esclusivo centro benessere ed una scenografica sala polifunzionale per convegni e conferenze, collocata sotto la piazza centrale e dominata da una grande vasca d’acqua in copertura, con il fondo trasparente per lasciare filtrare la luce naturale.

Archivio di Stato di Verona | arch. Giorgio Mattioli – Mattioli Associati, Verona

La realizzazione del polo archivistico di Verona è il primo intervento di riconversione degli splendidi edifici industriali situati nell’area degli ex magazzini generali e dell’ex mercato ortofrutticolo. Nei tre edifici del “magazzino uno”, in origine adibiti a deposito di grano, sono confluiti i preziosi documenti storici attualmente raccolti in varie sedi del Comune di Verona e della Provincia, così da formare un grande serbatoio archivistico territoriale.

Alcune sale dedicate a mostre ed eventi culturali animano gli ambienti del complesso, insieme alle attività collaterali previste dall’Ordine degli Ingegneri della città scaligera e alla presenza di vari spazi privati adibiti ad uffici e laboratori. Una scenografica galleria di vetro – situata tra i primi due edifici ed il terzo più vicino alla grande cupola della cella frigorifera – “contiene” i collegamenti verticali e costituisce un evidente segno contemporaneo che contrasta con le forti preesistenze architettoniche.

L’intervento globale di ristrutturazione rispetta ed esalta le principali caratteristiche architettoniche del complesso industriale e nello stesso tempo provvede a modernizzare gli spazi interni per renderli più funzionali alle nuove destinazioni d’uso. Le numerose soluzioni a secco fornite da Gyproc Saint-Gobain consentono di rispondere perfettamente a precise richieste progettuali, legate principalmente ad aspetti di tipo tecnico e normativo: gli spazi dedicati ad archivio, in particolare, necessitano di interventi mirati all’ottenimento dell’idonea compartimentazione antincendio e di una resistenza al fuoco R-REI 120 di tutte le strutture portanti, di verifiche statiche per le pareti divisorie in chiave sismica, di un elevato isolamento termico ed acustico e di un controllo rigoroso delle verifiche igrometriche per evitare il formarsi di condense.

Cenni di Cambiamento, Milano | Rossiprodi Associati srl, Firenze

Un progetto che promuove una nuova cultura dell’abitare attraverso l’utilizzo di tecnologie costruttive all’avanguardia, un innovativo complesso di housing sociale, il più grande intervento residenziale in Europa realizzato con un sistema di strutture portanti in legno: così si può riassumere “Cenni di cambiamento”, un’ambiziosa iniziativa immobiliare che si sviluppa su un’area complessiva di 17.000 mq nella zona Ovest di Milano, con 124 alloggi in grado di portare ad un aumento reale della qualità della vita.

Una grande corte pubblica centrale – vero e proprio luogo di relazione tra il complesso ed il quartiere circostante – è la più significativa tra le ampie zone dedicate ad attività ricreative e culturali e rappresenta al meglio il forte spirito aggregativo che è alla base dell’ideazione di tutto l’intervento.

Gli edifici progettati dallo Studio di Architettura Rossi Prodi – vincitore del concorso internazionale indetto nel 2009 da Polaris e promosso dalla Fondazione Housing Sociale – sono pensati proprio per costruire un quartiere integrato di edilizia sociale che privilegi il rapporto tra gli abitanti: così particolare rilevanza è data ad alcuni elementi architettonici comuni (come ballatoi, scalinate, portinerie) e agli spazi di distribuzione del complesso, concepiti come una serie di percorsi e luoghi fruibili da diverse tipologie di cittadini nei vari momenti della giornata. L’assenza quasi totale di lavorazioni tradizionali “umide” e l’utilizzo combinato di tecnologie a secco di ultima generazione, permette di ottenere maggiori performance in termini di comfort abitativo ed isolamento acustico, con grande flessibilità, notevole velocità di esecuzione e massima pulizia nelle varie fasi del cantiere.

Teatro Mercadante, Altamura (BA) | SMN Studio di Architettura – G.L. Sylos Labini & Partners, Bari

Dopo un lungo periodo di chiusura ed abbandono del teatro ottocentesco di Altamura, il Consorzio Teatro Mercadante ha stipulato un accordo con alcune imprese locali ed ha affidato allo Studio di Bari, il progetto di restauro e di adeguamento funzionale del complesso. Un capitolo importante dell’intervento è costituito dalla costruzione di un nuovo edificio accostato alla struttura storica, che da un lato completa la cortina edilizia rimasta per anni incompiuta, dall’altro fornisce al teatro nuovi e moderni spazi per uffici, sale prove e locali tecnici.

Il progetto è finalizzato al restauro degli elementi storici del teatro, alla ricostruzione dell’apparato decorativo, al perfezionamento degli spazi funzionali per gli artisti ed il pubblico, al miglioramento degli standard impiantistici e tecnologici e all’adeguamento dell’edificio alle normative vigenti in materia di sicurezza. «L’approccio adottato – si legge nella relazione tecnica dello Studio di Architettura SMN di Bari – si basa sostanzialmente su due criteri: il progetto della conservazione che mira al mantenimento o alla riproposizione degli spazi e delle funzioni originarie, ed alla riconferma dei materiali e delle tecniche costruttive, e il progetto di rifunzionalizzazione che mira a dotare l’edificio degli standard funzionali, di sicurezza ed impiantistici attraverso inserimenti in armonia con l’impianto fisico esistente, rispettandone le logiche di impostazione originaria».

Antinori nel Chianti Classico a Bargino | Archea Associati, Firenze

Una vera e propria cattedrale del vino posta nel cuore del Chianti: così si può riassumere il progetto della nuova Cantina Antinori di Bargino – costruita sbancando una collina intera e poi ricoprendo di terra e vigneti l’edificio. «La costruzione fisica e concettuale della cantina – si legge nella relazione di progetto dello studio Archea – è incentrata sul legame profondo e radicato con la terra, una relazione tanto esasperata e sofferta da condurre l’immagine architettonica a nascondersi e confondersi in essa».

«Conseguentemente il progetto integra il costruito al paesaggio agreste attraverso la realizzazione di una copertura che definisce l’invenzione di un nuovo piano di campagna coltivato a vigneto e disegnato, lungo le curve di livello, da due tagli orizzontali che permettono l’ingresso della luce e l’inquadratura del paesaggio».

«Il cuore protetto della cantina – si legge sempre nella relazione di progetto – coglie, nell’oscurità diffusa e nella sequenza ritmata delle volte in terracotta, la dimensione sacrale di uno spazio che risulta nascosto, non per atteggiamento mimetico ma come consona opportunità per le ottimali condizioni termo-igrometriche del processo di lenta realizzazione del prodotto». 

International Trophy

vetrina internazionale che premia i migliori cantieri realizzati con sistemi e prodotti Gyproc Saint-Gobain in ambito europeo www.gyproclive.it

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