Un’attrezzatura per avvicinare i giovani alla musica, ispirata alle linee gotiche dell’abbazia

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Nasce da un concorso di progettazione la Città della musica e della danza da poco terminata a Soissons, in Francia. L’edificio, progettato dagli architetti Henri e Bruno Gaudin, viene costruito per sopperire all’insufficienza di spazi dell’antico conservatorio e s’ispira alle linee della vicina abbazia di Saint-Jeandes-Vignes, un edificio gotico dal carattere eccezionale. Costruire una grande attrezzatura destinata agli abitanti del territorio, ma anche dell’intero dipartimento dell’Aisne, era l’obiettivo della Comunità dell’agglomerazione di Soissonnais, committente dell’opera.

© Antonio Martinelli

La nuova attrezzatura è dedicata all’insegnamento della musica, compresa quella più attuale, della danza e della recitazione. Discipline che hanno le loro sale dedicate. La città è infatti dotata di un auditorium da 500 posti, un anfiteatro, una sala d’orchestra, un organo e un centro di documentazione. La Città della musica e della danza è dunque un luogo pensato per favorire lo scambio culturale tra le diverse discipline e per ridurre le difficoltà di accesso dei giovani alle pratiche artistiche. Obiettivo, quest’ultimo raggiunto fissando delle rette alla portata di tutti.

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La composizione dei volumi si ispira alle forme della vicina abbazia. «È ispirandoci a questa architettura che abbiamo generato le linee principali che compongono il progetto. Lo slancio e la qualità delle sue volte hanno generato le forme principali dell’edificio», spiega Henri Gaudin.

© Antonio Martinelli

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Sistemata su un asse est-ovest, prolungamento immaginario dell’abbazia e dell’antica caserma Gouraud, la Città della musica e della danza è attraversata da una sorta di navata, le cui parti più alte sono conformata ad arco. Si tratta della parte centrale dell’architettura, valorizzata attraverso curve e ampie vetrate, che alleggerisce l’intera composizione, dandogli uno slancio verticale che fa eco alle due torri dell’abbazia. Una grande vetrata si estende lungo l’asse principale, ricoprendo l’interstizio che viene a formarsi tra gli archi, ed inonda di luce la galleria interna, attorno alla quale si articolano i due elementi principali del progetto: l’auditorium e il conservatorio. Pur mantenendo un equilibrio nell’articolazione dei volumi, l’edificio viene progettato seguendo una certa dissimmetria che gli permette di fuggire da una organizzazione generale troppo retorica, spiegano i progettisti.

© Antonio Martinelli

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Lo zoccolo dell’edificio è compatto, a fargli da contrasto sono le arcate con la loro leggerezza. Mentre la compattezza del basamento è ripresa dalle facciate in mattoni color ocra scuro, il passaggio graduale da un materiale all’altro è ottenuto tramite il rivestimento della parte centrale, costituito da pannelli in calcestruzzo stampato e da mattoni rivestiti di intonaco. Lastre di zinco sono impiegate sia in facciata che su alcune parti emergenti e contribuiscono a dare slancio alle volte.

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Più accorgimenti sono stati messi in opera per favorire il rispetto della normativa sull’ambiente. Si punta sull’inerzia termica, sull’ottimizzazione delle risorse e sulla riduzione dei consumi energetici. Costruito secondo i principi della bioclimatica, l’edificio privilegia materiali durevoli, facili da manutenere e rispettosi dell’ambiente. Sul fronte delle performance energetiche, viene raggiunto un ottimo livello impiegando nient’altro che fonti di energia rinnovabile.

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Crediti

Luogo Parc Gouraud, 02200 Soissons

Committente Communauté d’agglomération du Soissonnais

Progettisti architetti Henri Gaudin, Bruno Gaudin, Olivier Peyrard

Studi specialistici: SIBEO Ingénierie
Economia delle costruzioni: Cabinet RPO
Acustica: Peutz et associés

Consulenti per la sicurezza e l’antincendio: Bureau Veritas, Lemoine Ingénierie, Prévention Incendie

Scenografia: Scène
Segnaletica: Laboratoire IRB

Costi Budget complessivo: 18 milioni di euro
Superficie utile: 4118 mq

Progettazione e realizzazione: 2007-2015

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